Riflessioni considerando l’immutato standard del Pastore Tedesco

Fabio Massimo Dell’Isola, Tessera SAS n 000793

Gentilissimi, approfitto di questo periodo di allentamento delle nostre attività per sollecitare una discussione che da tempo serpeggia tra le cronache del pastore tedesco. E che riguarda, nello specifico, alcune perplessità sull’applicazione dei criteri di valutazione in ordine allo standard. E vengo al punto. Gli ultimi aggiornamenti dello standard risalgono al 1991 (F.C.l./ Standard Tedesco n° 166/ Fassung 23.03.91/D) e da quella data nessuna modifica risulta apportata, nonostante le significative evoluzioni che nel tempo sono sopraggiunte. Questo significa che, protocollo alla mano, un soggetto nato attorno agli anni ’90 sarebbe da equiparare ad un suo simile moderno, contemporaneo. Almeno questo recitano le regole. O almeno questo dovremmo considerare, viste le misure e i mezzi su cui, oggi, si dovrebbe contare. Questo significa che in un ipotetico confronto – di tipo estetico e morfologico – un soggetto come Odin vom Hirschel (1991) potrebbe non temere di misurarsi con un più moderno Groovy di Casa Massarelli (2012), per esempio. Benché l’esito si direbbe più che scontato, i due soggetti andrebbero giudicati senza l’ombra oscura dei vari passi generazionali, dimenticando che i risvolti evolutivi – sviluppati dalla fine degli anni ’80 fino ad oggi – hanno portato ad un distillato parallelo ed estraneo rispetto ai modelli cui afferiva lo standard redatto nel ’91 (si pensi alle teste, agli angoli, ai movimenti e alle spinte fino ai colori). Questa breve, e spero comprensibile premessa, inevitabilmente innesca riflessioni preziose e ci spinge a un amaro riepilogo: considerando l’immutato standard, quali elementi risultano determinati, oggi, per la valutazione di un soggetto che si ritiene tipico e perfettamente coerente allo standard? Cosa e quali caratteri differiscono dai suoi antenati dei primi anni ’90, visto che gli elementi che disciplinano le valutazioni del giudizio risultano pressoché gli stessi? E soprattutto, non sarebbe il caso di aggiornare lo standard, tenendo nel dovuto conto che taluni significativi caratteri risultano ormai estranei all’allevamento contemporaneo? Privandoci di questo confronto saremmo sempre costretti a vagheggiare nel limbo dell’equivocità e nella più terribile sensazione di non aver mai contezza dei cardini su cui si fissano i giudizi e le classifiche delle gare a cui partecipiamo da anni. Ringraziandovi sin d’ora per l’attenzione, porgo i miei più sinceri ringraziamenti per l’attenzione riservata a noi e alla nostra razza. Maiori li, 13/05/2020

Caro Fabio, ti ringrazio per la tua riflessione, sempre costruttiva, premettendo che lo standard del Pastore Tedesco potrebbe essere eventualmente modificato solo ed esclusivamente dalla SV, penso personalmente che lo standard di razza  in vigore  sia  ancora attuale e che dovrebbe essere il faro che illumini tutti i giudici, appassionati,  soci e allevatori. Un caro saluto 

Il responsabile allevamento Sas

Stefano Beggiato